Appena tornata. L'entusiasmo è talmente grande che dovevo dedicare almeno un post alle mie vacanze. Diciamo che non mi sono rilassata, guida alla mano ho girato tutta la Sicilia orientale in una settimana. L'anno scorso avevo visitato la costa da Palermo a Agrigento, quindi ero già preparata alla varietà di paesaggi e di cucina. Nonostante questo sono rimasta stupita ancora una volta. Il fatto che alcuni paesi in cui ho fatto tappa avessero nomi familiari come Bronte, Pachino, Avola e Modica, già la dice lunga sulla qualità delle materie prime, se poi si aggiunge la fantasia dei Siciliani si ottiene un risultato pazzesco... ma vediamo con ordine cosa ho mangiato.
La prima mattina siciliana a Catania è stata uno shock (per una nordica come me). Appena uscita dal bed and breakfast ero immersa nel caotico mercato del pesce. Mai visto tanta gente e tanto pesce in una volta: di tutti i generi, alcuni comuni come il pesce spada, altri un po' più strani come la razza (non sapevo neanche che si mangiasse), il tutto accompagnato dalle grida di venditori e clienti.
Giusto per incoerenza, dopo aver visto tanto pesce alla fine ho mangiato un'ottima bistecca di cavallo seduta ai tavolini di plastica di una rosticceria, accompagnata da assaggi di melanzane fritte, olive e pomodori secchi.
Ora dovrei aprire una parentesi sulle rosticcerie siciliane, ma ne parlerò più avanti in proposito degli arancini, mi domando solo come possano sopravvivere i McDonald's.
Il giorno successivo, sono salita sull'Etna fin dove mi è stato possibile con guida e fuoristrada. Il paesaggio che le eruzioni hanno creato merita da solo una visita in Sicilia, sembra di essere su un altro pianeta.
Ma tornando con i piedi per terra, devo assolutamente segnalare la pasta con il trunzo (foglie di cavolo) che mi sono gustata ai 4 Archi, una bella trattoria a Milo, ai piedi dell'Etna, che fa una sana e curata cucina con ingredienti del territorio, il tutto accompagnato da ottimi vini e pane casalingo.
Potevo farmi mancare il cioccolato?! La tappa a Modica è stata obbligatoria. Qui lo fanno secondo un'antichissima tecnica che risalirebbe agli Atzechi: i semi tostati e macinati del cacao sono lavorati a freddo con lo zucchero in modo che quest'ultimo non si scioga e rimanga in cristalli, dando al cioccolato la particolare consistenza granulosa. All'Antica dolceria Bonajuto ho avuto la possibilità di assaggiare parecchi gusti fra agrumi, spezie e vaniglia. La mia scelta finale è caduta sulla cannella, ma già mi sono pentita di non aver fatto scorta. Oltre al cioccolato mi sono fatta tentare da curiosi dolci a base di carne (sì sì, non sono impazzita) e cioccolato che mi hanno ricordato il pane dei morti, dolcetti (senza carne) che a Como si fanno per il 2 novembre.
Spostandosi "campagna campagna", non so se il navigatore fosse impostato sulla modalità "fammi fare le stradine più dissestate e sconosciute" oppure fosse l'unica strada disponibile, sono arrivata a Ibla, la parte bassa e più antica della città di Ragusa. Ho girato davvero poco, sia per mancanza di tempo sia per brutto tempo, ma ho potuto cogliere due scorci di vita siciliana degni di nota: i vecchietti annoiati che guardano la strada e un matrimonio in piazza del duomo.
Ma veniamo al cibo, più precisamente alle rosticcerie... Non vorrei generalizzare, visto che in effetti alcune a prima vista non ispirano nessuna fiducia, ma se si ha un po' di naso si riesce sempre a capitare bene e mangiare benissimo. Il re indiscusso del banco è l'arancino declinato in vari gusti e forme, si passa poi alla caponata, ai diversi sformati di pasta e alle focacce. Ogni rosticceria ha la sua specialità anche a seconda delle città.
A Ragusa, per esempio, alla rosticceria "Il Gattopardo" ho assaggiato la scaccia. Una cosa che non conoscevo proprio: una specie di lasagna che al posto della pasta è fatta di pane di semola (non saprei come altro descriverla) e può essere condita in vari modi. Quella della foto sotto è la classica al pomodoro e mozzarella, ma ne ho mangiata un'altra agli spinaci che non era niente male.
In Sicilia i gelati li sanno fare decisamente bene, ma a Noto si sono voluti superare. Sulla piazza del Duomo mi sono seduta sui tavolini esterni di una pasticceria con l'intento di bere solo un caffè.
Il bar mi sembrava la classica pasticceria turistica non degna di nota, ma sbaglio ci fu! La prima avvisaglia del mio errore mi è arrivata sentendo che il mio vicino stava mangiando una granita alla fragola e pomodoro, allora incuriosita mi sono fatta portare una lista dal cameriere.
È arrivato un libro con ogni sorta di ben di dio, torte, granite, gelati, pezzi duri, tutti con gusti particolari. La scelta è stata dura, ma mi sono lanciata su un gelato al timo e fava di cacao, il mio ragazzo ha contribuito con un gelato al "fior di spezie" nella brioscia e abbiamo voluto concludere con una granita alle more di gelso. Ancora non ho capito se il timo possa diventare uno dei miei gusti preferiti, ma l'abbinamento con le fave di cacao funziona.
A casa mi sono documentata sulla pasticceria: trattasi del Caffè Sicilia, gestita da Corrado Assenza, pasticcere che probabilmente solo io non conoscevo.
Non ho parlato del pesce spada a Siracusa, del cus cus a Catania, della pasta al pistacchio a Bronte, dei cannoli o delle cassate, ma certe cose le tengo solo per me. Come ultima cosa condivido le foto del mare pazzesco della riserva di Vendicari che è stata la tappa finale della mia spedizione e prometto di mettere insieme qualche spunto siciliano per i prossimi post.
Ciao Lauretta,
RispondiEliminache bello il tuo racconto del viaggio in Sicilia!L'anno scorso ci è mancato poco che ci andassi anch'io, ma poi abbiamo optato per un'altra vacanza...certo che non deve essere niente male! Dovrò organizzarmi e questa volta andarci per forza!^_^
Un bacione!
ps. oggi provo a fare il tuo pane in cassetta al cacao..ti saprò dire! ^_*
Hai trasmesso la voglia di Sicilia anche a me!!!!^_^
RispondiEliminaUn reportage FA-VO-LO-SO!!! :-)
RispondiEliminaChe bella la Sicilia raccontata da te!!!E poi mi hai fatto "morire" dal ridere quando hai citato la pasta col trunzo (io col trunzo ci faccio "u runco a purtuise- pesce gronco alla portoghese,antico piatto che conoscono tutti i favignanesi).Ma il trunzo non sono le foglie di cavolo bensì.....e come te lo spiego...hihihihihi......la base del broccolo su cui si dipanano tutte le cimette...non mi viene un'espressione migliore!!!
RispondiEliminaDa siciliana ti ringrazio per questo reportage.
Grazie! questo racconto di viaggio mi ha fatto rivivere il mio di 6 anni fa... Alcuni luoghivisitati da te li ho visitati anch'io altri no, ma l'atmosfera che descrivi è quella che ho percepito io.
RispondiEliminae il caffè Sicilia?! vogliamo parlarne?! ;)
Uh che bellezza!!!! Con le tue foto e le tue parole mi hai proprio messo la voglia di visitare questa terra meravigliosa :)
RispondiEliminaE la scaccia?! Mai sentita nominare, ma deve essere buonissimaaaa !!! Baci grandi
Ma che bel reportage...e le foto sono splendide! Mi hai fatto venire ancor più voglia di andare in Sicilia...non ci sono mai stata ma è da sempre nei meii sogni!!!
RispondiEliminaGrazie per il bellissimo viaggio in Sicilia, quante bontà!
RispondiEliminache meraviglia! Adoro gli aracini e il cioccolato di Modica, e poi le tue foto son così belle che vien voglia di prendere l'aereo e correre in Sicilia!
RispondiEliminaMariabianca grazie mille per il chiarimento, in effetti il concetto di "trunzo" mi era un po'nebuloso!!! Avevo chiesto al cameriere della trattoria e la spiegazione era stata un po' vaga, per cui ci ho messo del mio...
RispondiEliminaGrazie a tutte per le belle parole!
Il mortaio è sempre un acquisto ben fatto! L'avrei preferito con il pestello di legno, ma per quanto c'ho messo a trovarlo e per il prezzo che ho pagato, andava benissimo questo XD Grazie del commento (:
RispondiEliminaBellissimo il modo e l'affetto con cui descrivi la mia terra, siamo orgogliosi di averti ospitato.
RispondiEliminaA presto.
meravigliosoooooo!!!!!!!
RispondiEliminagrazie per le meravigliose foto e per la splendida descrizione!!!
la prossima settimana andrò alla scoperta della Sicilia occidentale...se il tuo post fosse stato quella parte di sicilia sorebbe stato un sogno!!
grazie ancora!!!!
a presto
Sei riuscita a trasmettere così tanto entusiasmo che se potessi partirei domattina :) Le foto sono splendide, mi hanno incantata quell'arancino lungo lungo e la coccinella sugli scogli. Un bacione, buona settimana
RispondiEliminala Sicilia? così lontana che non ci sono mai stata... questa è una scusa bella e buona, visto che poi ho anche sorvolato l'oceano!!!
RispondiEliminaChissà perchè della SIcilia in casa ne parliamo da anni, ma poi rimane nel cassetto.
Devo dire però che solo per la gita a Noto ci sto facendo un pensierino... mi ci vedo già col librone in mano, pronta ad assaggiare TUTTO !!!
complimenti per le foto e la tua simpatica descizione del viaggio *_*
Eh si la Sicilia é proprio una terra stupenda e ricca di tante cose! Io l'ho conosciuta grazie al mio ragazzo che é siracusano. Se non fosse per qualche "problemino" lavorativo ci andrei a vivere domani stesso!!!
RispondiEliminaBaci :-)
Una Sicilia tutta da gustare... con occhi e pancia ;-)
RispondiEliminaFederica, strano ma vero, la coccinella era sull'Etna e ce n'erano molte altre a farle compagnia!
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaMi piace molto il tuo blog e appena posso passo a leggere le nuove ricette :) Mi ha colpito questo post perché sono siciliana, in particolare della provincia di Ragusa. Ho letto che hai assaggiato le "scacce" e purtroppo non hai assaggiato le vere scacce perché, ahimé, al Gattopardo non le sanno proprio fare :( non riesco a trovare foto degne, però una scaccia al pomodoro dovrebbe somigliare a questa http://profile.ak.fbcdn.net/hprofile-ak-snc4/50414_120527574626930_4998246_n.jpg (anche perché le focacce condite diversamente - con spinaci, ricotta, melanzane - hanno un'altra forma e un altro impasto). Se vuoi posso farmi dare la ricetta esatta e così puoi assaggiarla in casa :)
Complimenti ancora per il blog,
Raffaella
Raffaella, grazie mille per il chiarimento. Vedo dalla foto che la differenza è notevole! Mi piacerebbe avere la ricetta originale, visto che avevo già idea di provare a farla a casa, e a questo punto è quasi obbligatorio assaggiare la "vera" scaccia
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